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6 febbraio 2020 18:30 — 0 Commenti

Addio a padre Giacomo, priore di Bismantova e abate di San Giovanni

 

Era uno dei montanari, d’adozione, più conosciuti e stimati. Si è spento nel pomeriggio di oggi, giovedì 6 febbraio, Padre Giacomo Basso, Abate  del monastero San Giovanni evangelista a Parma e già priore dell’Eremo di Bismantova, prima che i benedettini lasciassero definitivamente la rupe dantesca oltre tre lustri addietro.

I monaci benedettini, provenienti dal Monastero di San Giovanni Evangelista di Parma, si insediarono qui subentrando agli Eremiti del Terzo Ordine Francescano, presenti da secoli a cospetto di una Modonna, del latte, che i fedeli ritengono miracolosa. E per rinforzare la presenza monastica nella nostra regione era salito dall’Abbazia di Noci (Puglia), padre Giacomo che si è spento dopo la lotta di alcuni mesi contro un male incurabile, per il quale aveva trovato conforto negli ultimi giorni a Langhirano.

“Padre Giacomo Basso – spiega a Redacon padre Lorenzo Volpe, superiore dei Cappuccini a Reggio Emilia – aveva trascorso molti anni con figure monastiche storiche e care ai benedettini, tra le quali Stanlislao Gibertini, fratello del vescovo Paolo. Padre Giacomo  fu Priore a Pietra di Bismantova e poi eletto abate dell’Abazia di San Giovanni di Parma dove affrontò i problemi legati alla scarsa presenza di monaci. Io lo conobbi quando era a Bismantova. Si era inserito molto bene nell’Appennino, qui ai tempi c’erano in prevalenza tre sacerdoti e un fratello. Padre Giacomo fu direttore spirituale di molte anime che a lui si rivolgevano per lume e guida spirituale”.

“Soffrì molto – aggiunge Lorenzo Volpe – quando l’abate di allora decisa di ritirare i monaci da Bismantova. Avrebbe fatto il tutto e per tutto per rimanere a Bismantova, ma obbedì. Non era più sostenibile, dai pochi monaci di San Giovanni, l’Abbazia di Parma, quella di Torrechiara assieme a Bismantova. Lui ci era molto affezionato, così come ai parrocchiani di Ginepreto, loro parrocchia. La gente della montagna aveva una vera e propria venerazione per i benedettini che per l’Appennino fecero molto. A tal proposito vorrei invitare tanti fedeli che lo hanno conosciuto alle esequie”.

I funerali sono previsti sabato mattina alle ore 10 all’Abbazia di San Giovanni, nella piazza omonima dietro al Duomo di Parma.

 

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“È stato negli anni anima e animatore del Santuario e dell’Eremo di Bismantova – commentano Fausto Giovanelli e Giuliano Cervi del Parco nazionale dell’Appennino che con i benedettini di Parma hanno sottoscritto un comodato d’uso per la sommità della Pietra, proprio su proposta di padre Giacomo – . Ancora recentemente ha voluto vedere nell’inserimento della Pietra nel Parco nazionale un’occasione e uno strumento per rilanciare valori etici che riteneva insiti nei luoghi abitati e gestiti dai Benedettini. Ha spinto l’ente Parco a farsene interprete e custode in dialogo con la comunità locale. Cercheremo di essere attenti al suo messaggio e al suo lascito . Lo ricordiamo con nostalgia e tanto affetto”.

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Gabriele Arlotti ha scritto 2965 articoli per Studio Arlotti

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