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16 novembre 2018 8:26 — 0 Commenti

Rotonda pericolosa sulla ss63: “Aspettiamo il morto?”

 

Rotonda pericolosa sulla ss63: “Aspettiamo il morto?”

 

 

 

A un solo anno dall’inaugurazione si contano già cinque incidenti pericolosi e tutti nel medesimo punto. Alcuni appartenenti alle forze dell’ordine hanno già segnalato questa casistica pericolosamente elevata e, non si esclude, che questa segnalazione possa giungere anche alla Prefettura.

Stiamo parlando della Rotonda di valle  del Bocco, posta all’ingresso delle gallerie presso la ss 63 “Valico del Cerreto”, inaugurata lo scorso 8 ottobre alla presenza del ministro dei Lavori pubblici di allora, Graziano Del Rio che, all’epoca, dichiarava “ Aumenta la sicurezza lungo un altro tratto della statale 63 e si abbrevia anche il tempo di percorrenza”.

Sul tempo di percorrenza e comodità, tutti concordi. Sulla sicurezza pare, invece, esserci, qualcosa che non va, perché dopo un tratto di scorrimento veloce, il limite dei 50 km/orari indica certamente che la velocità va moderata, dato che si è all’uscita, per chi scende, dell’ultima galleria.

In realtà le rotonde sono due, una nord e una a sud. Ma per la rotonda a sud della seconda galleria, le problematicità e gli incidenti sono inferiori.

A valle la statistica degli incidenti è decisamente superiore a qualsiasi altro punto della ss 63. Nel secondo incidente fu coinvolta una ambulanza. Ne scrivevamo su Redacon esattamente un anno fa e già allora furono numerosi i commenti di protesta.

 “Feci notare già in fase di progettazione che quella era un’uscita pericolosissima – commenta Roberto Malvolti, già coordinatore del Comitato ss 63 -. Aspettiamo il morto prima di fare qualcosa? Non è solo un discorso di velocità, che va moderata. Ma non si è mai visto che, all’uscita di una galleria, si affronti una curva destrorsa e quindi una rotonda. Il poccio ormai era già stato fatto. Eppure sarebbe bastato spostare di alcuni metri a valle la rotonda per ridurne la pericolosità, anche se so che c’erano problemi di contenimento della scarpata. Venne forse fatto tutto un po’ a bocconi con una spesa elevatissima, quasi 60 milioni di euro per poco più di un chilometro di strada. Ma il risultato ora è questo”.

Per Enrico Bini, presidente dell’Unione dei Comuni “Il problema della rotonda è  la forte velocità , dato che la progettazione è stata fatta secondo i parametri del Ministero. Con Anas stiamo pensando di fare una campagna di sensibilizzazione affinché vengano rispettati i limiti di velocità”.

Per Stefano Costi, sindaco di Casina: “Sulla rotonda è vero che la posizione in uscita dalla galleria non è il massimo della congenialità, ma credo che la presunta pericolosità sia in primo luogo da addebitare al mancato rispetto delle prescrizione del codice stradale in quel tratto il limite di velocità è dei 50 km/h e, tale limite, è ben segnalato. Inoltre sono presenti, e nel tempo sono stati aumentati anche dei dissuasori acustici che avverto di rallentare. In ogni caso i 4 – 5 incidenti che di sono verificati sono sempre dovuti ad un eccesso nella velocità, come ente comunque siamo sempre pronti a confrontarci con chi può prendere decisioni su quel tratto di strada per vedere se ci sono possibili soluzioni migliorative”.

“Ripeto per me la cosa è pericolosa – taglia corto Malvolti -. E’ l’ennesimo poccio. Perché quello è un vincolo incredibile nel caso in cui si dovesse proseguire la galleria: si esce verso un fosso e non verso valle dove, in futuro, speriamo le gallerie possano continuare”.

Tra i commenti dei nostri lettori dopo l’ultimo incidente: “Per l’ennesima volta abbiamo la dimostrazione che quella rotonda è pericolosa e deve essere modificata”.

Diversi quelli che comunque si appellano al rispetto dei limiti di velocità. “Ma non credo sia la soluzione – replica Roberto – . Siamo parlando di una strada statale. Sarebbe come se in autostrada per evitare incidenti si chiedesse in maniera perpetua in un certo tratto di fare i 60 km orari”.

Per AB la soluzione sarebbe “come è stato fatto anni fa nella zona di Casina, fino a Ca’ del Merlo, ovvero, strada dritta, senza rotonde, scorrevole e sicura. quello si che è stato un vero beneficio per noi montanari, non il proliferare di rotonde dal diametro ridicolo”.

 

 

 

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Gabriele Arlotti ha scritto 2964 articoli per Studio Arlotti

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