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29 luglio 2015 20:08 — 0 Commenti

Dopo la grande paura rivive Spigone  

Spigone Foto G. Arlotti (37) (Large) Spigone Foto G. Arlotti (38) (Large) Spigone Foto G. Arlotti (40) (Large)

Pochi abitanti tanto che stanno su una mano. Una rinnovata locanda. Una stalla. Il silenzio del tempo di chi non è più. Ma pietre di quelle che raccontano la storia che, si vuole, essere d’epoca matildica. Questo è Spigone, nella valle del Tassaro. Qui, il riattivarsi di una imponente frana metteva a repentaglio l’abitato, di impianto matildico, di Spigone, Vetto (Reggio Emilia): era il marzo del 2013. A repentaglio anche la pregevole architettura rurale molto antica tutt’ora visibile, con una origine addirittura matildica.

“Era doveroso intervenire quanto prima e gli abitanti sia in Comune che attraverso i media lanciarono il loro grido d’allarme – afferma Aronne Ruffini, vicesindaco -. A distanza di qualche mese dalla conclusione dei lavori invitiamo le persone a scoprire questo incanto di paese, nel versante alto di Vetto sulla sponda che dà sul Tassaro, un borgo incastonato in un pregevole castagneto di epoca matildica dove può valere davvero la pena vivere”.

In campo, a coordinare gli interventi, il Comune di Vetto che si è prodigato per regimare le acque e posizionare una apposita gabbionata. Inoltre nel 2014 l’intervenuto nel borgo grazie a un finanziamento attraverso la misura 222 del Psr di 187.500 euro grazie ai quali, ora, Spigone è tornato all’originario splendore: sistemato l’accesso al paese, disposta la pietra di Predolo Locale nella pavimentazione e sistemata l’illuminazione. Il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, infine, è intervento a sistemazione della strada tra Casone, Spigone e Pineto. Da non perdere.

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Gabriele Arlotti ha scritto 2964 articoli per Studio Arlotti

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