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25 gennaio 2014 23:25 — 0 Commenti

Brina, quel cane che commuove su Facebook e allieta le ore di Battista

 

di Gabriele Arlotti

Battista e Brina

CASINA (26 gennaio 2014) – Ci sono storie che, forse, le grandi penne potrebbero descrivere a dovere. Senza scivolare su un facile sentimentalismo, ma dando il giusto valore a piccoli episodi che ci fanno guardare alla vita con un sorriso. Una di quelle storie che potremmo vedere al tg della domenica o, meglio ancora, che ci piacerebbe leggere in un racconto. O, forse, uno di quegli episodi di “umanità” che, alle volte, ancora si colgono nei paesini di montagna. Una foto, per altro, dice più di mille parole, anche se i mi piace, su Facebook, in queste ore schizzano verso l’alto e le condivisioni pure.

Abbraccio Battista Caroli e Eda Rinaldi

Abbraccio Battista Caroli e Eda Rinaldi in una foto di Fausta Franzoni

BAttista Caroli e Eda Rinaldi

Un’altro scatto dei due coniugi di Fausta Franzoni

Lei è Brina, una bastardina di due anni, venuta ad abitare a Casina da piccola, quando Giovanna, già assessore alla cultura, si recò a trovare un’amica a Valestra con due cucciolotti in casa. “Quando proposi l’adozione di un cane – spiega Giovanna -, i miei misero innanzi un sacco di obiezioni, erano stati troppo male per la morte del cane che avevamo anni fa e non avevano voluto prenderne un altro, ma io sapevo che i tempi erano maturi…e non esitai a portare a casa quegli occhi dolci in un cuore di pelo”. Da subito per Brina iniziò la nuova vita comune a quella di molti cani, fatta di giri, birichinate e moltissimo affetto. In casa, Brina, fece subito amicizia, quindi, con Battista Caroli, 94 anni, e la moglie Eda Rinaldi, 90 (prossimi ai 65 anni di matrimonio), dapprima contadini a Bussina, poi operaio in ceramica lui e commerciante nel capoluogo lei. Ora i due anziani coniugi si godono il meritato riposo a Casina, dove vivono da 56 anni.

Battista e Brina

E anche al momento dei pasti… Brina non è indifferente

Poi, l’estate scorsa, la malattia, con Battista che si vede per lungo tempo costretto a letto. Brina cambia e da giocherellona e affettuosa con tutti, decide di “montare una guardia feroce a mio papà, anche a costo di salire sul letto, come dimostra la foto, abbaiando e quindi segnalando ogni volta che si muove, anche quando è in poltrona: lo scorta in ogni attività e movimento, vigilando sul risveglio come sulla buona notte”.
Più facile a vedersi che a descriversi: “Assiste anche – sorride Giovanna – non disinteressatamente ai pasti”.

Sul profilo Facebook di Giovanna tantissimi i commenti, i mi piace (cento in poche ore) e le condivisioni su quella che era una semplice foto fatta col telefonino. Il noto geriatra Giovanni Gelimini – articolo a lato ndr – afferma: “Quella foto dovrebbe fare il giro del mondo. Un dovere condividerla per quanto rappresenta” e l’amica Laurentia che aggiungere: “Una immagine dolce e bella: la convivenza tra l’amico a quattro zampe e l’uomo, un affetto sincero e incondizionato che spesso nemmeno la morte riesce a cancellare ! Gli animali insegnano!”

Per Battista le lunghe giornate invernali ora, hanno un altro colore. Proprio lui che in gioventù aveva una splendida lupa di pastore tedesco, di nome Brina e, poi, il figlio Lampo – sì sì, come il cane di don Camillo ndr -. Ora il nome si ripete e, per Battista, è uno sprizzo di gioventù.

Brina, Battista, Eda

 

 

 

 

 

PARLA L’ESPERTO

 

“Quella foto deve fare il giro del mondo”

 

Il noto geriatra Giovanni Gelmini, di Canossa, ha colto, tra i primi, la foto di Giovanna sul noto social media, commentandola positivamente con l’aggettivo di “meravigliosa”.

Lo intervistiamo sul luogo di lavoro: “Il cane per gli anziani ha sicuramente una valenza affettiva e relazionale molto efficace – risponde Gelmini -, potendo rappresentare un efficace sistema di contrasto alla solitudine. In pratica un aspetto fondamentale da considerare tra i fattori che possono influenzare un buon invecchiamento. Il cane ha anche un valore terapeutico soprattutto nei soggetti affetti da problemi neuropsichici (depressione, deterioramento mentale, disturbi del comportamento, disabilità grave)”.

Si parla anche di terapie col cane…

“Sì. In pratica rappresenta lo “strumento” terapeutico più utilizzato negli anziani per quanto riguarda la terapia con il supporto di animali (pet therapy). Personalmente, nelle strutture in cui ho lavorato, ho sempre favorito lo sviluppo di questa ‘terapia non farmacologica’ con riscontri sistematicamente positivi. Dati alla mano posso dimostrare quanto, ad esempio, abbiano risposto positivamente soggetti dementi con gravi disturbi del comportamento così come soggetti apatici, in cui il cane è stato il solo a stimolare concretamente la ‘voglia di fare’.

E in merito alla foto di Giovanna del cane con Brina? SAMSUNG

“E’ davvero magnifica, dolcissima, straordinaria: un dovere condividerla sui social network, dovrebbe fare a mio avviso il giorno del mondo”.

 

 

 

di Gabriele Arlotti

 

 

CASINA (25 gennaio 2014) – Ci sono storie che, forse, le grandi penne potrebbero descrivere a dovere. Senza scivolare su un facile sentimentalismo, ma dando il giusto valore a piccoli episodi che ci fanno guardare alla vita con un sorriso. Una di quelle storie che potremmo vedere al tg della domenica o, meglio ancora, che ci piacerebbe leggere in un racconto. O, forse, uno di quegli episodi di “umanità” che, alle volte, ancora si colgono nei paesini di montagna. Una foto, per altro, dice più di mille parole, anche se i mi piace, su Facebook, in queste ore schizzano verso l’alto e le condivisioni pure.

Lei è Brina, una bastardina di due anni, venuta ad abitare a Casina da cucciolotta, quando Giovanna, già assessore alla cultura, si recò a trovare un’amica a Valestra con due cucciolotti in casa. “Quando proposi l’adozione di un cane – spiega Giovanna -, i miei misero innanzi un sacco di obiezioni, erano stati troppo male per la morte del cane che avevamo anni fa e non avevano voluto prenderne un altro, ma io sapevo che i tempi erano maturi…e non esitai a portare a casa quegli occhi dolci in un cuore di pelo”. Da subito per Brina iniziò la nuova vita comune a quella di molti cani, fatta di giri, birichinate e moltissimo affetto. In casa, Brina, fece subito amicizia, quindi, con Battista Caroli, 94 anni, e la moglie Eda Rinaldi, 90 (prossimi ai 65 anni di matrimonio), dapprima contadini a Bussina, poi operaio in ceramica lui e commerciante nel capoluogo lei. Ora i due anziani coniugi si godono il meritato riposo a Casina, dove vivono da 56 anni.

Poi, l’estate scorsa, la malattia, con Battista che si vede per lungo tempo costretto a letto. Brina cambia e da giocherellona e affettuosa con tutti, decide di “montare una guardia feroce a mio papà, anche a costo di salire sul letto, come dimostra la foto, abbaiando e quindi segnalando ogni volta che si muove, anche quando è in poltrona: lo scorta in ogni attività e movimento, vigilando sul risveglio come sulla buona notte”.
Più facile a vedersi che a descriversi: “Assiste anche – sorride Giovanna – non disinteressatamente ai pasti”.

Sul profilo Facebook di Giovanna tantissimi i commenti, i mi piace (cento in poche ore) e le condivisioni su quella che era una semplice foto fatta col telefonino. Il noto geriatra Giovanni Gelimini – articolo a lato ndr – afferma: “Quella foto dovrebbe fare il giro del mondo. Un dovere condividerla per quanto rappresenta” e l’amica Laurentia che aggiungere: “Una immagine dolce e bella: la convivenza tra l’amico a quattro zampe e l’uomo, un affetto sincero e incondizionato che spesso nemmeno la morte riesce a cancellare ! Gli animali insegnano!”

Per Battista le lunghe giornate invernali ora, hanno un altro colore. Proprio lui che in gioventù aveva una splendida lupa di pastore tedesco, di nome Brina e, poi, il figlio Lampo – sì sì, come il cane di don Camillo ndr -. Ora il nome si ripete e, per Battista, è uno sprizzo di gioventù.

 

 

 

 

 

 

PARLA L’ESPERTO

 

“Quella foto deve fare il giro del mondo”

 

Il noto geriatra Giovanni Gelmini, di Canossa, ha colto, tra i primi, la foto di Giovanna sul noto social media, commentandola positivamente con l’aggettivo di “meravigliosa”.

Lo intervistiamo sul luogo di lavoro: “Il cane per gli anziani ha sicuramente una valenza affettiva e relazionale molto efficace – risponde Gelmini -, potendo rappresentare un efficace sistema di contrasto alla solitudine. In pratica un aspetto fondamentale da considerare tra i fattori che possono influenzare un buon invecchiamento. Il cane ha anche un valore terapeutico soprattutto nei soggetti affetti da problemi neuropsichici (depressione, deterioramento mentale, disturbi del comportamento, disabilità grave)”.

Si parla anche di terapie col cane…

“Sì. In pratica rappresenta lo “strumento” terapeutico più utilizzato negli anziani per quanto riguarda la terapia con il supporto di animali (pet therapy). Personalmente, nelle strutture in cui ho lavorato, ho sempre favorito lo sviluppo di questa ‘terapia non farmacologica’ con riscontri sistematicamente positivi. Dati alla mano posso dimostrare quanto, ad esempio, abbiano risposto positivamente soggetti dementi con gravi disturbi del comportamento così come soggetti apatici, in cui il cane è stato il solo a stimolare concretamente la ‘voglia di fare’.

E in merito alla foto di Giovanna del cane con Brina?

“E’ davvero magnifica, dolcissima, straordinaria: un dovere condividerla sui social network, dovrebbe fare a mio avviso il giorno del mondo”. (gabriele arlotti)

 

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