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3 ottobre 2017 9:38 — 0 Commenti
Il conflitto dei balcani insegna all’Europa. 80 giovani sindacalisti in viaggio
Si sono dati appuntamento a Reggio Emilia, presso la ex Polveriera, i giovani del mondo Cisl in partenza per “un viaggio della memoria per ricostruire le tappe principali del conflitto dei balcani accompagnati dalle testimonianze e dalle parole di chi, in prima persona, ha vissuto le atrocità della guerra”. Commenta così il segretario di Cisl Emilia Centrale, Andrea Sirianni, in merito al viaggio, organizzato da Cisl Emilia Romagna assieme a Iscos Emilia Romagna, (l’associazione della Cisl che si occupa di cooperazione internazionale), che, iniziato lunedì, durerà sino al 7 ottobre prossimo con circa 80 persone provenienti da tutta la regione di cui una nutrita delegazione di reggiani.
“Questo viaggio – commenta il direttore di Iscos Emilia Romagna, Andrea Cortesi, – ci darà la possibilità, oltre che visitare i luoghi del conflitto come la città di Sarajevo, Visegrad, Srebrenica e Tuzla e il campo di concentramento di Jasenovac, di incontrare alcuni dei sopravvissuti e coloro che, ancora oggi, lottano per i diritti delle vittime di guerra”.
“Tra di loro – aggiunge Sirianni – ci saranno l’attivista Jovan Divjak, ex ufficiale a difesa di Sarajevo, che con la sua fondazione fornisce borse di studio ai ragazzi disagiati, il politico Amor Masovič, presidente della commissione federale per le persone scomparse in Bosnia Herzegovina e Bakira Hasečić, presidente dell’associazione donne vittime di guerra e collaboratrice con Hamnesty International”.
“Abbiamo aderito a questa proposta della Cisl Emilia Romagna e di Iscos che ringraziamo perché questi viaggi della memoria – aggiunge Sirianni- ci servono per interrogarci sul passato e cercare delle risposte con crete per evitare che simili abusi si commettano di nuovo nel futuro. Non dobbiamo autoassolverci e pensare che sia tutto passato. Ancora oggi, ogni giorno, decine di persone scappano dalle loro case, da laceranti conflitti e vedono calpestati i loro diritti. Profughi di ieri e di oggi… che dalla Siria all’Africa scappano per fame, carestia e guerre alla ricerca di una vita degna di essere chiamata tale”.
“Solo ascoltando le parole di quei testimoni – concludono Cortesi e Sirianni – sarà possibile riflettere e capire i tragici avvenimenti che si sono svolti proprio nel cuore dell’Europa. Ancora oggi, in tutti i Balcani, sono tantissime le associazione che lottano per diritti umani. Noi vogliamo incontrarle e parlare con loro per capire come stanno cercando di ricostruire una cultura di rispetto, coesione sociale e convivenza pacifica e per trarre qualche spunto utile alla nostra attività quotidiana di sindacalisti sul territorio”.
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